Gilardino: “Trovato accordo verbale per restare. Genoa sempre stato la mia priorità”

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Ecco le parole di Mister Gilardino alla vigilia di Milan-Genoa.

Come sta Gudmundsson?
“Faremo delle valutazioni nella giornata di oggi. Avremo la rifinitura e poi partiremo per Milano. Speriamo e ci auguriamo di recuperarlo”.

Matturro questa settimana si è allenato in gruppo. Verrà convocato? E come stanno gli altri?
“Alan si allena da qualche giorno con la squadra. Ha fatto un percorso lungo e come dicevo nelle altre settimane avevamo il desiderio di riportarlo in squadra il più veloce possibile. Così è stato. Ha grande voglia di rientrare, devo fare delle valutazioni per domani ma lui deve continuare il suo percorso di allenamento quotidiano ma mi auguro nelle prossime partite di portarlo in panchina e magari riuscire a utilizzarlo da qua alla fine”.

Quante conferme ci saranno e quante novità di formazione ci saranno?
“Vitinha si è ritagliato un piccolo spazio nell’ultima partita. Anche lui sta recuperando la forma migliore e il desiderio è di dargli una certa continuità nel minutaggio. Dovrò fare delle valutazioni qualora non ci sia Albert o se riuscirò a recuperarlo. Ci saranno alcune conferme. La volontà è dare continuità ma allo stesso tempo c’è la volontà di vedere giocatori che nell’ultimo periodo hanno avuto un minutaggio inferiore rispetto ad altri per fare una valutazione insieme alla società per il futuro”.

Per il futuro c’è stato qualche passo avanti?
“La situazione è che abbiamo trovato un accordo verbale con la società. Nei prossimi giorni ci rivedremo e sono contento, felice. E’ sempre stato il mio desiderio e la mia volontà. Ne avevo parlato di questo insieme alla società nelle passate settimane. La volontà di dare continuità a un lavoro insieme a squadra e staff, la possibilità di riconfermarsi. Ora mancano i dettagli ma c’è stato un accordo verbale molto molto positivo”.

Linee guida per il futuro?
“Il futuro si chiama Milan perché è la partita di domani. Sapete come ragiono io. Ho trasferito questo pensiero alla squadra ed è quello che devono avere i ragazzi in questo finale di campionato: voglia di stupire, di giocare in tutti i campi per giocarci le partite alla pari. Sapendo che domani affrontiamo una squadra forte, di talento e allenata molto bene da mister Pioli. Una squadra che è seconda in classifica e ha una media punti simili a quando hanno vinto il campionato. La differenza è che l’Inter sta giocando un campionato a parte. E’ una squadra forte sulla palle inattive. Sappiamo che squadra affrontare in uno stadio prestigioso”.

Retegui?
“Per gli attaccanti il gol è una cosa importante. E’ una cosa stimolante negli attaccanti. Quello che gli dico è di rimanere concentrato su quello che di buono sta facendo e su quello che di buono serve alla squadra. Poi credo che saranno gli episodi ad andare verso di lui e sicuramente ritornerà al gol”.

Voi e il Milan avete centrato i rispettivi obiettivi. Quanto può fare la differenza questo?
“Premesso che siamo molto felici di aver raggiunto l’obiettivo prefissato con cinque giornate di anticipo. Bisogna dare atto al lavoro svolto dai ragazzi in questa stagione straordinaria e dare continuità sotto il punto di vista dell’atteggiamento e della voglia di andare a migliorarsi nel singolo, nel collettivo e nella voglia di stupire e aggrapparsi al risultato. Queste sono considerazioni importanti da fare. Il Milan è una squadra che in ogni momento della partita può mettere in difficoltà tutti. Sappiamo che ambiente troveremo ma noi dobbiamo cercare di limitare la loro bravura ed esaltare le loro qualità quando avremo la palla e saremo nella metà campo avversaria”.

Hai provato più coppie offensive in stagione. Quale preferisci?
“Mi piacciono tutte le soluzioni che possiamo adattare e che sono in sincronia col modo che ha di comportarsi la squadra. Albert è più una mezzala offensiva, un trequartista rispetto a Vitor che è più una seconda punta. Vitor arriva da un infortunio, è rientrato, ha fatto una buona parte di partita e ora lo valuteremo già dalla partita di domani”.

Ci credevi di fare questi 42 punti prima del primo di maggio?
“Il sogno era quello. Partendo in ritiro ci sono state delle difficoltà oggettive ma mano a mano ho sempre avuto la fotografia chiara che questa squadra avesse qualcosa di forte dentro di sé e avesse grandissime qualità umane che ci hanno permesso di fare questo campionato importante. Ci abbiamo sempre creduto, abbiamo sempre lottato e questa è stata la forza dei ragazzi e del mio staff. Sono molto contento. Le mie sensazioni e la mia volontà è sempre stato il Genoa. Nelle interviste la percezione era quella e dalle mie parole si è sempre percepita questa volontà. Ed è normale che ci sia questo attaccamento a questi colori e a chi mi ha dato questa possibilità di intraprendere questo percorso. Bisogna dare atto alla società di aver creduto in me e insieme possiamo continuare a fare un ottimo lavoro”.

Il finale di campionato?
“Dobbiamo continuare a sognare e migliorarci. Deve essere un input collettivo e personale cercando di fare più punti possibili e finire nel modo migliore il campionato. Sappiamo domani che sarà una partita difficile e impegnativa come lo sono state tutte Questo campionato ti porta ad incontrare squadre organizzate. Devi essere sempre dentro la gara e avere una grandissima attenzione”.

In settimana c’è stata la Champions League e tutti dicono di giocare col 3-4-2-1 o col 4-3-1-2 e dopo sono tutti con la difesa a cinque. Però ricevono i complimenti di tutti. Lo si fa in Italia, qualche volta anche al Genoa e arriva qualche critica. La differenza la fanno i giocatori davanti?

“La fanno l’attitudine da parte della squadra e del collettivo, l’attitudine e la qualità nei singoli giocatori. Se hai giocatori con certi tipi di caratteristiche puoi adattare la tua squadra ad un certo tipo di calcio. Ci sono tante squadre che costruiscono in un modo e poi difendono a tre o a cinque. La volontà nostra è di essere aperti mentalmente in questo genere di situazioni, aperti a questo tipo di modellamento, in corso di gara e dall’inizio. È un’attitudine mentale che dobbiamo continuare ad avere e della quale sono convinto perché ci ha portato risultati. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione”. 

Aggiungi due o tre stelline a questa stagione: fai debuttare alcuni giocatori della Primavera di cui non faccio nomi perché già li conoscerai…

“Il desiderio è soprattutto di fare valutazioni coi ragazzi che ho in rosa, che ultimamente hanno giocato poco. Bohinen, Spence, lo stesso Thorsby che ha fatto una partita incredibile col Cagliari e altri calciatori che hanno fatto un minutaggio inferiore. Naturale che in queste partite ci sia un’attenzione in più da parte mia per questo ragazzi perché sono stato sotto anch’io, so cosa vuol dire allenare sotto, so cosa vuole dire fare crescere i giovani. Stanno facendo un ottimo campionato e un ottimo percorso, anche in Primavera, e da parte mia l’attenzione c’è sempre stata e ci sarà anche in queste partite nei riguardi di determinati ragazzi che si sono allenati con noi per molto tempo in questa stagione”. 

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Classe 2005, nato a Biella, unico Genoano in una “roccaforte” di juventini. Diplomato Perito Chimico e ora studente universitario. Studio scienze politiche e relazioni internazionali. Abbonato dal 2022, macino km su km per seguire sempre il Grifone. Ogni volta sono 8 ore tra andata e ritorno per arrivare a Genova, tra un cambio e l’altro, una passione al quale però non posso mai rinunciare, seppur sia davvero un grande sforzo sia economico che fisico.